In quest’ultima domenica di agosto per la gioia non so di chi, ma certamente di Roberto che senza l’Uomo ai fornelli, mangia esclusivamente pane raffermo e vodka (con variante di pane raffermo e grappa), torna il vostro uomo preferito in parannanza…
Oggi prepariamo (si fa per dire, visto che nessuno di noi avrà gli ingredienti in casa) le Quaglie ai petali di rosa.
Vien da sè che serviranno innanzitutto le quaglie e i petali di rosa. Per le prime, non serve che acquistate un intero armamentario da caccia come ha fatto il buon Rob per recarsi nel giardino del proprio condominio a cacciare quaglie (ho dovuto poi spiegare che quel che aveva cacciato non erano quaglie, ma gatti…. ehhh), è sufficiente che vi rechiate in una qualsiasi macelleria fornita di cacciaggione ed il gioco è fatto. Per le seconde, dovete prestare attenzione soltanto al fatto che le rose siano rosse e ricche di petali. Non fate i pulciari (tipica espressione romana per indicare coloro che pur di risparmiare un euro venderebbero anche un loro familiare…) che andate a prendere le rose dai marocchini lungo la strada, quelle sono tinte e se non volete, a fine pasto, assumere la colorazione di Homer Simpson, sarà meglio che le acquistiate da un fioraio di fiducia… Non fate nemmeno come Roberto che è stato avvistato aggirarsi per un cimitero a rovistare tra vasi di fiori… Spendeteli questi 15 euro…
Ora, veniamo a noi.
Convincete il vostro gentile macellaio a darvi le 2 quaglie necessarie già spennate ed eviscerate (al suo commento: “Ah, signò, ve piace liscio er quagliotto, è?” alludendo chiaramente ad un gusto pressochè sessuale, voi lasciate cadere il discorso e fingete di cercare un burro di cacao per il vostro yorkshire…). Giunte a casa mettetele in una padella larga avendo prestato attenzione a legargli le zampette per meglio presentarle in tavola. Lasciate che rosolino con burro, sale e pepe e passiamo al secondo step.
Postilla: Per questa ricetta sarebbe consigliato utilizzare il Sale nero di Cipro (con il quale successivamente potrete anche guarnire il piatto lasciandolo nelle sua struttura caratteristica, ossia piramidale e cava) chiaramente macinato. Si acquista con pochi euro tranquillamente online e la spedizione impiega circa 4/5 giorni.
Dicevamo, però, del secondo step. Allora, staccate, con grande attenzione, i petali delle 4 rose e pestateli nel mortaio assieme all’anice. Separatamente farete dorare le 4/5 castagne sul comal (disco di terracotta usato per cuocere le tortillas di mais o per tostare il caffé e il cacao, in sostituzione andrà benissimo anche quel disco di ferraccio bucherellato che utilizzate per fare le famigerate caldarroste, e se non avete nemmeno quello, potete usare una comunissima padella, e se non avete nemmeno quella, guardate su internet un ristorante!!!), successivamente le sbuccerete e le farete bollire per poi farne un puré. Fino a quì, mi sembra tutto molto chiaro… Noterete che il piatto non è semplicissimo, ma proprio nelle difficoltà, noi ci esaltiamo!!! (potete vestirvi anche da samurai, se volete, e proseguire!)
In una seconda padella, possibilmente di ceramica (se solo provate a pensare ‘Ammazza, questo quanto rompe i cogl…’ vi costringo ad ospitare Roberto per una settimana!… non avete nemmeno idea, cosa voglia dire….) fate rosolare in un po’ di burro e dell’aglio tritato finemente. Quando quest’ultimo sarà imbiondito (termine per definire una variazione di colore dell’aglio, non pensate che esso abbia dei capelli!) unite il purè di castagne, il miele di tiglio, i petali di rosa, due cucchiaini di Pitaya (più avanti vi spiegherò cos’è) e salate a piacere con l’ormai, conosciutissimo, sale nero di Cipro. Qualcuno aggiunge della fecola di mais per addensare leggermente la salsa, io personalmente sono contrario. Ma ognuno faccia come cazz… gli pare… Ops!, scusate mi son fatto lasciare prender la mano…
Bene, proseguiamo. Una volta ottenuta la salsa, passatela al setaccio e aggiungete due gocce di essenza di rose. Mi raccomando che sia due, altrimenti ai vostri commensali sembrerà di stare a brucare su di un prato… Lasciate sul fornello per altri 2/3 minuti e togliete il tutto.
Ricordate che inizialmente noi stavamo preparando 2 quaglie? Quelle con le zampette legate? Bravissime, proprio loro. Bene, ora versate nella stessa padella dove sono le quaglie, tutto il composto che abbiamo ottenuto e fatele insaporire per ulteriori 10 minuti. Le nostre Quaglie ai petali di rosa sono pronte e possiamo servire in tavola.
Prendete un piatto piano bianco o in vetro (qui mi rivolgo ai maschietti single – Roberto non leggere, tu sei automaticamente tagliato fuori: sarebbe carino che voi, presi da un attacco di charme, abbiate acquistato dei piatti in vetro per la classica unica sera in cui li utilizzerete per fare colpo. Avrete un abbigliamento ricercato, avrete messo il profumo e la tavola, con due candele ad illuminare l’ambiente, sarà panorama esclusivo del vostro modo di conquista. Lei cadrà ai vostri piedi senza sapere che dalla sera successiva, sarete nuovamente in canottiera, butterete giù 5 birre ghiacchiate una dopo l’altra alternate da rutti mascherati con sorrisi di circostanza, e cenerete su pessimi piatti di carta…)… Ma torniamo a noi… Avete preso il vostro piatto sul quale lascerete cadere dei petali di rosa in maniera irregolare, poi deponete al centro la quaglia e fate colare con un cucchiaio della salsa, sia sopra la cacciaggione, che a giro attorno per guarnire (cercando di non mandarla sui petali di rosa). Dopodichè prendete la metà della pitaya e tagliatene tre fette sottilissime che deporrete a raggiera da un lato, poi, a pioggia e tutto attorno, fate cadere del sale nero di Cipro non macinato… Sarà meraviglioso!
Postilla 2: Cos’è la pitaya? La pitaya, detto anche “Frutto del Dragone” è per l’appunto il frutto di una particolare specie di cactus, appartenente quindi alla famiglia delle Cactaceae (Hilocereus undatus). Ne esistono due varieta’: la pitaya gialla, originaria della Colombia, e la pitaya rossa, di origine vietnamitica. La varieta’ gialla (più comunemente trovata in Italia), assomiglia ad una pigna sottile, mentre quella rossa ha una forma piu’ rotonda e, sulla buccia, delle lingue verdi allungate che avvolgono il frutto. La polpa all’interno puo’ essere sia bianca che rossa, con tanti minuscoli semi neri commestibili; e’ di consistenza morbida, con un gusto dolce e delicato particolarmente aromatico. Si trova comunemente in qualsiasi frutteria fornita.
Riassunto ingredienti
– 4 rose, possibilmente rosse
– 2 quaglie
– 4/5 castagne
– 2 cucchiai di burro
– 2 gocce di essenza di rose
– 2 cucchiai di semi di anice
– 2 cucchiai di miele di tiglio
– 2 spicchi d’aglio
– 1 pithaya
– sale nero di Cipro e pepe
Vino consigliato
Per una portata di questo tipo, ricca di sapore e aromaticità, non possiamo non andare a scegliere un vino del Sud-Italia e in particolare questa volta, ci dirigiamo nel Comune di Barili, in Basilicata, dove troviamo la Tenuta Le Querce. Il vino che vi propongo per la nostra serata a due è il Viola, un Aglianico del Vulture, che presenta un sapore di frutti di bosco e spezie esotiche. Risulta fresco al naso e terroso in bocca. Il finale offre sentori fruttati e ammandorlati. E’ moderatamente tannico ed ha un tasso alcolemicco di 13%.
Ora non vi resta che trovare il partner…
Postilla 3 – per Roberto: La possibilità di trovarlo/a (il/la partner, fai tu…) è assai rara, pertanto ti consiglio l’acquisto di una unica quaglia… se vuoi la mangi, altrimenti la fai accomodare al tuo fianco, accendi le candele e…. beh… il seguito alla tua fantasia…
Dimmi la verità, Cla: ma tu li cucini davvero questi piatti così particolari? Tutti tutti da solo? Nel senso che li prepari da solo, ma poi li mangi in compagnia (voglio sperare non di Roberto 😀 )
Comunque….ammazza che piatto!!! Ricercato è dir poco….col tocco del sale nero di Cipro poi…..e io che conoscevo a stento il sale iodato, oltre a quello chiamiamolo…”normale” 😉
Buon appetito, allora 🙂
Sì, le ricette giocose che metto qui, in realtà sono tutte testate… Ho lavorato in cucina per alcuni anni e ho sempre amato la sperimentazione… Questa è una ricetta effettivamente un po’ troppo ricercata, ma questa mattina mi sono svegliato con la voglia di quaglia… (e poi dico che ha torto chi sostiene che io sia strano…:) ) Le materie prime in realtà sono facilmente reperibili, quindi se ti piace cucinare, ti consiglio di provarla…
Mai da solo e mai con Roberto!!! (scherzo, in realtà con lui abbiam fatto splendide cene!!!), io son più da ricette a due… persone e candele…. ad ogni intenditor…
Grazie della visita…
bacio
…ganzo!!!
le quaglie ai petali di rosa…
me la ricordo in un film…
buona visione… 😀
vento
Vero Vero… son anche li…
Grazie a te…
cla
ammazza che cucina ricercata!!!!……sì in effetti un pò rompic……… sei……. ma c’è di peggio e le ricette sono davvero speciali, buona domenica Cla! 🙂
Ah, grazie!!!! Pure rompi…. 🙂
buona serata a te…
cla
hahahahahaha…..mi riferivo alla spiegazione delle ricette, per il resto ti dirò poi…..hahahahaha 😉